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E’ STATO (libero) il Signor G – L’italiano, la politica e lo Stato secondo Giorgio Gaber
21 ottobre 2012 @ 17:30 - 19:00
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“Noi con i nostri slanci, i nostri ideali, le
nostre passioni e le nostre utopie, siamo riusciti davvero a migliorare il mondo? Credo proprio di no. Tutto quello in cui abbiamo creduto non ha più riscontro. Mentre i nostri genitori ci hanno lasciato un mondo pieno di opportunità, noi lasciamo ai giovani un mondo senza risposte, cioè senza speranza. Abbiamo delle responsabilità, riguardo allo scadimento delle coscienze. Ma forse riconoscere i nostri fallimenti è l’unica soluzione per ritrovare energia, entusiasmo e soprattutto voglia di vivere” (G. Gaber)
Dopo una proposta di testi e canzoni di G. Gaber sul tema della donna, le coppie e l’amore, cuciti insieme con una regia ed una attenzione “narrativa” di ciò che l’artista ha lasciato alla nostra eredità (spettacolo “Domani è un altro G” 2010), si affronta con la stessa cura ed attenzione il tema dell’uomo come essere sociale, politico: l’essere umano in questa “cosa” chiamata Civiltà. Attraverso un’accurata ricerca e selezione di prose e di canzoni, si ricostruisce un quadro dell’italiano e della politica italiana dagli anni ’70 ad oggi (fino al 2003 anno della sua morte). Si ripercorrono momenti e si ripropongono testi che danno l’idea del quadro politico- sociale, fino ad allora, secondo l’artista.
Con rispetto e delicatezza artistica, ricostruiamo un mosaico di storia secondo G. Gaber. Lo spettacolo si attiene a ciò che Gaber ha pensato, comunicato e donato con la sua arte, la sua forza, la sua energia comunicativa e la coscienza di un pensiero che andava oltre ai tempi in cui nasceva. Testi e canzoni scritte 30 – 40 anni fa rimangono attuali.
Attraverso i suoi testi è di questa Italia che vogliamo parlare, della politica, dell’italiano che negli ultimi 40 anni ha contribuito al tessuto, “all’impalcatura sociale” dello Stato in cui vive. Lo Stato fatto di uomini, di persone che hanno perso di vista il bene comune, il futuro dei propri figli, il futuro del mondo.
Lo spettacolo e un tributo all’artista e un ringraziamento per averci lasciato in eredità un pensiero, uno stimolo, un’occasione per continuare a riflettere e trovare la spinta per migliorare la propria esistenza, il proprio contributo a questa ormai confusa e annebbiata entità chiamata STATO.